Venerdì 19 settembre ho avuto il piacere di assistere a Santorso, nell'Alto Vicentino, ad una
conferenza dal titolo molto accattivante "Giovani,
creatività e imprenditoria". Relatore dell'incontro è stato Mauro Gatti, illustratore dalla
carriera ormai ventennale e prossimo a trasferirsi negli USA per iniziare nuove
avventure. L'incontro era parte integrante del master gratuito Comunicare con l’illustrazione — destinato a giovani tra i 18 e i 30 anni e organizzato dalla Rete per le politiche giovanili dell’Alto Vicentino in collaborazione con l’Associazione Culturale Yourban
La cornice di Villa Rossi ha
creato un'atmosfera molto suggestiva. Numerose le presenze di potenziali
illustratori e non solo.
Ad affiancare Gatti, Ale Giorgini, illustratore che vive a
Vicenza ma lavora anche oltreoceano e ultimamente attivo anche nel ruolo di
curatore (Illustri nel 2013 per fare
un esempio).
Non sono solito scrivere degli eventi a cui
partecipo, ma in questo caso mi sembra non solo piacevole ma anche doveroso
condividere con tutti coloro che abbiano inclinazioni artistiche e vogliono
cimentarsi come artisti professionisti ciò che ho avuto la possibilità di
ascoltare e vedere.
Mauro Gatti ha subito sgomberato
il campo da equivoci: disegnare e illustrare sono attività in cui ci si può
divertire e in cui l'idea e l'originalità del progetto sono elementi cruciali,
ma allo stesso tempo comunicare con l'illustrazione richiede un approccio imprenditoriale, se si vuole
rimanere a galla, specie di questi tempi. "I disegni valgono più delle
parole". In un mondo sempre più interconnesso, in cui tutto è a portata di
mouse, comunicare con le immagini è decisamente più rapido rispetto alla
testualità.
Con l'aiuto di alcune
infografiche, Gatti ci ha guidati in un percorso in cui ha enucleato i segreti
del mestiere. In primo luogo, un creativo deve porsi delle domande: Qual è il senso del proprio lavoro?
Come svilupparlo? Quali sono i propri obbiettivi?
Ha dato anche dei suggerimenti
essenziali: insistere molto sull'aspetto pratico del disegnare facendo molti
schizzi e cercando sempre stimoli nei modi più disparati, farsi venire un'idea,
anche semplice, da sviluppare e infine divetare anche apprendisti stregoni,
intendendo che è importante apprendere nozioni di "magia", ovvero
padroneggiare i mezzi tecnici (software, video, tecniche pittoriche).
Un creativo DEVE farsi pagare,
senza dubbio. Occorre pensare in modalità multicanale per cui lo stesso
progetto può essere fruito su smarthphone, tablet, stampato, ecc.
Infine, un creativo deve trovare
il metodo per accedere al mondo delle idee. Qui non si intende che uno debba
studiare Platone, ma che è importante "allenarsi", col pensiero e con
la mano in modo che le idee affiorino in caso di necessità.
Tra gli artisti che hanno
ispirato l'opera dell'autore bresciano, EdEmberley e Raymond Savignac.
Per chi credesse che un artista
deve per forza essere un musone maniaco depressivo, Mauro ha ricordato
l'alternativa più semplice: l'umorismo,
il mezzo più veloce per comunicare.
Inoltre, tra i must per un
creativo c'è il fare rete, community.
Insomma coltivare amicizie con coloro che abbiano gli stessi interessi, lo
stesso mestiere.
Per riassumere il proprio credo,
Gatti ci ha snocciolato le 7 regole
che lui segue pedissequamente:
1. Partire da un perché. L'importanza di dare un
senso a ciò che si fa
2. Coltivare le amicizie. Quanto è importante
frequentare e sentirsi bene con persone che vivono le stesse problematiche, che
hanno un'inclinazione analoga
3. Flow. Una volta che ci si mette al lavoro è
importante mantenere il ritmo ed evitare distrazioni
4. Mantenere gli occhi sul foglio. Guardarsi
intorno è importante, così come conoscere il lavoro di altri artisti. Questo però
non significa copiare. Copiare il lavoro altrui è assolutamente controproducente,
per l'autore e per la "vittima" del plagio
5. Sfidare sé stessi. Porsi degli obbiettivi
raggiungibili migliora l'autostima ed aiuta a progredire. Porsi obbiettivi a
breve termine troppo vasti alla fine può causare se non depressione, come
minimo demoralizzazione.
6. "Non di solo amore"....Occorre avere
una mentalità imprenditoriale. Il romanticismo va bene ma bisogna anche
fatturare, farsi pagare sia per avere la pagnotta ma anche per attribuire un
valore alla propria opera.
7. M&M: Mentori e Metodo. Andare alla ricerca
di persone più esperte e magari di "successo" in questo campo può
aprire molte strade e dare ulteriori motivazioni.
Altra chicca: il metodo "pomodoro". Per evitare
le distrazioni provate a organizzarvi in questo modo: per mezz'ora lavorate
sodo, assolutamente evitando facebook, email, ecc. Al termine per 5 minuti fate
pausa, poi lavorate altri 30 minuti e così via.
Per la questione"community", esistono oggi
social network, come Behance, Tumblr,
ecc. in cui si può sia visualizzare, commentare, consigliare, apprezzare il
lavoro di altri artisti, ma anche ricevere richieste di lavoro.
Infine l'artista bresciano ci ha fatto una panoramica sul
mondo delle app, al quale si è dedicato ultimamente. Anche in questo ambito, è
importante avere un business plan e
un business model. Altri consigli
pratici sono: mantenere la app semplice, pensare in grande e "non fare i
tirchi", ovvero impegnarsi al meglio per la riuscita del progetto.
Dal punto di vista del finanziamento, oggi è possibile
partire da zero, grazie al crowdfunding,
al co-working e al revenue sharing.
Un post davvero interessante. Mi sembra ci siano un sacco di buoni consigli, riassunti efficacemente.
ReplyDeleteExcellent -very interesting and useful, thank you for this well written article. I'm not really sure I understand why it's called a Pomodoro method.
ReplyDeleteHey guys! Thanks for reading! Apparently the "pomodoro" technique was developed in the 80s as time management method, by Francesco Cirillo, who had a tomato shaped timer! You can read more here http://en.wikipedia.org/wiki/Pomodoro_Technique
ReplyDeleteBen scritto, complimenti!
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